Se non hai mai pensato all’installazione di una pompa di calore geotermica in azienda, forse è ora di farlo. I motivi sono diversi e, nell’insieme, rappresentano un grande beneficio per l’impresa. La scelta di una pompa di calore geotermica, infatti, si tradurrebbe in considerevoli risparmi sui costi energetici e in un contributo importante alla decarbonizzazione. Inoltre, è una delle risposte green all’attuale crisi energetica, che impone a tutti gli Stati europei, e in particolare modo a quelli maggiormente dipendenti dal gas proveniente dalla Russia, di sviluppare fonti alternative e pulite. Non da ultimo, il geotermico gode di detrazioni estremamente vantaggiose.
E allora, quali sono i nodi cruciali da sciogliere? Proviamo a riavvolgere il nastro e fare chiarezza.
Pompa di calore geotermica: perché è un’opportunità importante per tutte le aziende
Di geotermia non si parla ancora molto. Va detto che l’informazione, soprattutto quella di qualità, scarseggia. Così, sono in molti a credere che un impianto a pompa di calore geotermica non sia realizzabile ovunque oppure che sia troppo costoso e generalmente poco conveniente. Forse per queste ragioni il geotermico rappresenta una quota inferiore al 10% delle fonti rinnovabili nel complesso e la sua quota è rimasta invariata rispetto al 2020.
Geotermico e Bioenergie, infatti, sviluppano solo 4,8 GW di potenza installata in totale, come risulta dal Renwable Energy Report 2022 dell’Energy & Strategy, team multi-disciplinare della School of Management del Politecnico di Milano. Eppure, nell’anno 2021 (vs 2020), si è registrato un aumento complessivo delle installazioni di tecnologie per energie rinnovabili pari al +70% in termini di potenza, con una produzione che sfiora i 700 GW. Viene spontaneo chiedersi come mai la coda lunga della pandemia e la crisi energetica in corso, acuita dalla guerra Ucraina, non abbia portato a uno sviluppo anche del geotermico.
Visto che la crescita del prezzo dell’energia elettrica è stata pressoché continua a partire dal secondo semestre del 2021, registrando un’impennata in corrispondenza dello scoppio della guerra in Ucraina, occorre trovare soluzioni alternative che le aziende possano sfruttare. Una di queste è proprio l’installazione di una pompa di calore geotermica.
Il parere dei geologi sulla pompa di calore geotermica
Per le PMI, ma anche per le abitazioni private, la tecnologia a pompa di calore geotermica è di per sé una rivoluzione dell’approvvigionamento energetico. “La grande opportunità – spiega Emanuele Emani, Consigliere Nazionale e coordinatore dell’area tematica ‘Materie prime ed energia’ del Consiglio Nazionale dei Geologi – consiste nel fatto che la geotermia è una tecnologia che consente l’utilizzo e la valorizzazione a fini energetici di una risorsa disponibile nel sottosuolo pressoché ovunque, in accoppiamento alle pompe di calore”.
“L’auspicio – evidenzia Emani – è che la transizione ecologica auspicata e contenuta nel PNRR possa, in seguito, parificare le risorse geotermiche alle altre fonti alternative che, ad oggi, sono considerate l’unica soluzione possibile”.
Il frame normativo e i vantaggi per le aziende
La tecnologia a pompa di calore geotermica è di per sé una rivoluzione dell’approvvigionamento energetico, perché consente di risparmiare dal 40 a più del 70% del costo dell’energia, a seconda della classe di efficienza energetica dell’edificio.
Proprio il legame logico tra geotermia e dispersione di calore dell’immobile ha suggerito al nostro Governo di consentire l’utilizzo del Superbonus ristrutturazioni anche per installare sonde geotermiche. Questa è una delle recenti novità introdotte dal decreto Energia 17/2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 aprile 2022), al comma 1-bis dell’art. 15, “Semplificazioni per le piccole utilizzazioni locali di calore geotermico”.
Va detto che, al suo esordio, il PNRR non prevedeva il geotermico tra le fonti rinnovabili finanziabili dal Recovery Fund. Il Piano, infatti, pur assegnando ingenti risorse alla “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, non considerava gli impianti geotermici né in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili (geotermia ad alta entalpia) né in relazione all’efficientamento energetico degli edifici con geotermia a bassa entalpia.
Ora che il Piano per la Transizione Ecologica (PTE) del Ministero della Transizione Ecologica chiede un incremento al 72% di fonti rinnovabili nella generazione elettrica, entro il 2030 e la riduzione di emissioni di anidride carbonica, le aziende possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi con l’installazione di una pompa di calore geotermica, l’unica tecnologia rinnovabile che assicura energia costante nel tempo, zero emissioni di CO2 e riduzioni significative dei costi energetici.